E’ difficile da scorgere perché si mimetizza bene, nascosto com’è tra i monti e coperto dai prati. Quando alla fine dell’Ottocento i Savoia lo costruirono sulla strada del Faiallo – all’estremo ponente di Genova - volevano una fortezza difensiva tra la Val Cerusa, la Val Leira e la Valle Stura. Invece costruirono una terrazza vista mare. Dopo quasi un secolo di abbandono e un tentativo fallito di recupero, Forte Geremia ha riaperto al pubblico.
Partiamo dalla posizione. Forte Geremia è dentro il Parco del Beigua e si raggiunge con una strada sterrata a lato della provinciale 73, la strada del Faiallo, quattro chilometri dopo la galleria del Turchino (la mappa è sul sito www.fortegeremia.it).
I protagonisti dell’associazione che ha rilevato la gestione del forte sono due giovani con il pallino della storia e delle avventure impossibili. Lorenzo Zeppa ha 29 anni e un’agenzia di comunicazione che lavora tra l’Italia e l’Inghilterra. Un anno fa ha iniziato a studiare un progetto per rilanciarlainsieme all’amico Stefano Podestà, 35 anni, archeo-speleologo.
«Forte Geremia è un’oasi di pace in mezzo alla natura incontaminata a quasi mille metri d’altezza, a due passi da Genova e dal Piemonte», raccontano Lorenzo e Stefano. «Nei giorni di tramontana c’è una vista da paura: da un lato c’è il massiccio del Monte Rosa, dall’altro il promontorio di Portofino. Con un po’ di fortuna spunta pure la Corsica». Le condizioni del forte sono buone perché è stato restaurato negli anni Novanta grazie a fondi europei e sino allo scorso anno è stato un rifugio sull’Alta Via dei Monti Liguri, la rete di sentieri che attraversa tutta la Regione da Ventimiglia a Spezia. Con le difficoltà finanziarie dei vecchi gestori è arrivata l’ennesima chiusura, ma il progetto di Lorenzo e Stefano ha convinto il Comune di Masone a tentare di nuovo.
Ora che è arrivato un po’ più di freddo è il momento delle polentate. Il prossimo appuntamento è sabato 22 e domenica 23 ottobre. Durante la giornata sarà possibile sorvolare la Valle Stura con un elicottero, passando sopra Rossiglione, Campo Ligure e Masone. Il ricavato sarà destinato al recupero del Forte.
Gli investimenti successivi saranno infatti l’allacciamento alla linea elettrica e un impianto di riscaldamento. Le idee per l’anno prossimo sono già chiare: ricettività per i camminatori dell’Alta Via e ristorazione, senza però dimenticare la parte culturale. «Forte Geremia fa parte della storia di queste valli e deve avere un ruolo da protagonista: deve diventare un punto di riferimento turistico dove consumare i prodotti dei dintorni».