Il sogno di Nilufar l'uzbeka, che a Genova ha visto per la prima volta il mare

Scruta l’orizzonte, il mare è blu scuro, i suoi occhi verdi. Ripete una sola parola: «Meraviglioso». Nilufar Narzieva ha 25 anni e vive in Uzbekistan, a Samarcanda, ma per uno strano scherzo della sua vita si ritrova in spiaggia a Genova, a Vesima. «Sono felice», dice. «Aspettavo da tanto questo momento». Nilufar non riesce a staccare gli occhi dalle onde che sbattono sulla battigia. Quando al tramonto il sole rende l’acqua di un brillio accecante, il suo stato d’animo è parecchio confuso. Non la smette di sorridere. E come potrebbe essere altrimenti: è la prima volta che vede il mare.

Nilufar a Vesima

Nilufar a Vesima

«Era il mio sogno», racconta Nilufar, per gli amici occidentali Nelly. «Ma non è stato semplice da realizzare». Il primo tentativo risale al 2013 quando sposa suo marito Khurhsed - figlio del proprietario dell’albergo in cui lavora - e pianifica un viaggio di nozze in Europa. Ma di lì a poco Nilufar si ritrova incinta del primo figlio e il piano sfuma. Nel 2016 la visita a Samarcanda di due turisti genovesi riaccende la fantasia. «Vienici a trovare», le dicono. «E non ti preoccupare per i soldi: sarai nostra ospite». Nilufar mantiene il rapporto di amicizia sui social e mese dopo mese risparmia per il volo intercontinentale che la porterà in Italia, ma nell’estate del 2017 il viaggio nuovamente non si riesce a organizzare. «Se sei di nazionalità uzbeka è davvero troppo complicato ottenere un visto per l’area Schengen», spiega. «Bisogna prendere appuntamento nell’ambasciata italiana nella capitale, Taskhent, dove al telefono non risponde mai nessuno e le code sono lunghissime. E oltretutto non c’è la certezza di ottenere il visto: il rischiò è spendere un sacco di soldi in viaggi in treno per andare all’ambasciata e poi non concludere niente». E infatti Nilufar non riesce nemmeno a prendere un appuntamento. Ma non per questo smette di pensare all’Italia: e grazie al suocero che quest’anno decide di regalare a lei e a suo figlio quel viaggio di nozze mai fatto, ecco che il sogno si trasforma in un biglietto aereo e in un visto.

La prima volta di Nilufar in mare, a Genova Vesima

La prima volta di Nilufar in mare, a Genova Vesima


Quest’estate Nilufar e Khurhsed viaggiano tra Roma, Firenze, Pisa, Venezia e Milano, con quella garanzia di restare una settimana a Genova e andare alla scoperta del mare. «A parte da bambina quando la mia famiglia si è trasferita in Russia, a Perm, non sono mai uscita dall’Uzbekistan», racconta. E l’Uzbekistan, è un paese piatto e arido incastrato in Asia centrale. Nilufar parla un italiano ricco e preciso, e non solo perché come tutti i suoi connazionali ha sempre guardato i film con Adriano Celentano e ascoltato alla radio Al Bano, Pupo, Toto Cutugno, i Ricchi e Poveri. «Al liceo turistico ha scoperto che un sacco di parole sono simili all’inglese, così all’Università mi sono iscritta al corso di filologia italiana».

Nilufar a Camogli con la sua amica genovese Selena

Nilufar a Camogli con la sua amica genovese Selena

Ed è proprio grazie all’italiano che riesce a chiacchierare con i turisti italiani ospiti del suo albergo, l’hotel Furkat. Ora che è tornata in Uzbekistan ne avrà da raccontare, a partire dalla basilica di San Pietro a Roma che più di tutto l’ha impressionata. E poi le Cinque Terre, la laguna veneta, la torre di Pisa, il Duomo di Milano. Il suo progetto di una gita a Montecarlo per ammirare i grattacieli è saltato, ma pazienza, Nilufar non si scompone. «In Italia voglio tornare. E la prossima volta sogno di andare sulle Alpi: perché a essere sincera non ho mai visto nemmeno le montagne».

Nilufar alle Cinque Terre

Nilufar alle Cinque Terre

HuffPost, 12 settembre 2019