La lista dei monumenti è on line, bastano una sbirciata e una macchina fotografica per illustrare l’enciclopedia più grande del mondo. Wikipedia rifà il look alle pagine delle bellezze italiane e chiede aiuto ai lettori fotografi: professionisti o dilettanti poco importa perché il concorso fotografico Wiki Loves Monuments Italia è aperto a tutti, senza limiti.
Nato nel 2010 in Olanda per dare una pagina di Wikipedia a ogni mulino, il concorso Wiki Loves Monuments è diventato in pochi anni un evento planetario ed entrato nel Guinnes dei primati come il più grande concorso fotografico del mondo. All’edizione del 2012 hanno partecipato 32 nazioni da tutti i continenti con 360 mila immagini. Nel 2013 gli Stati sono saliti a 52, dal Camerun al Venezuela, mentre nell’edizione del 2014 ci sono state numerose new entry africane e asiatiche.
Wiki Loves Monuments Italia è coordinato da Wikimedia Italia, l’associazione italiana corrispondente di Wikimedia Foundation, l’ente californiano che gestisce Wikipedia. «Il concorso è un modo per diffondere il principio della cultura libera», spiega Cristian Cenci, referente italiano del progetto. «Ma nel nostro Paese è anche un’occasione per portare avanti una battaglia legislativa a favore della cosiddetta “libertà di panorama”». Il Codice Urbani del 2004 sancisce infatti l'impossibilità di fotografare monumenti e diffonderne le immagini senza un’autorizzazione delle istituzioni. «Addirittura le foto del Colosseo che postiamo su Facebook sono potenzialmente illegali».
In Italia è stato quindi necessario il coinvolgimento dei Comuni, che hanno dovuto “autorizzare” i cittadini a fotografare i monumenti. Trecento amministrazioni hanno “liberato” più di 5 mila siti. Nei “monumenti” da fotografare si spazia dal mondo dell’ambiente a quello dell’uomo, con edifici, sculture, siti archeologici e naturali. Partecipare al concorso è gratuito, la lista dei monumenti da immortalare è su wikilovesmonuments.wikimedia.it. Un concorso agile quindi, “wiki”, proprio come la parola hawaiana che significa “molto veloce” e che ha dato il nome ai siti dove gli utenti possono intervenire sui contenuti.
Dal primo al 30 settembre le fotografie potranno essere caricate su Wikimedia Commons - il grande serbatoio multimediale di Wikipedia e dei progetti correlati - e le dieci foto migliori di ogni paese saranno valutate da una giuria internazionale. Le immagini devono essere rilasciate con licenza CC-BY-SA. In soldoni: se si cita l’autore - e si mantiene la stessa licenza - chiunque potrà copiare, modificare, creare opere derivate e ridistribuire la fotografia.
Non ci si guadagna nulla, ma siamo un po’ tutti in debito con Wikipedia e donare qualche foto è un buon inizio per entrare nell’olimpo di chi crede davvero nella libera condivisione della conoscenza.
(L'Huffington Post Italia, 16 ottobre 2015)