La regola è solo una: dovrà essere tutto di plastica. Trasparente, colorata, intera o a brandelli, poco importa. Basta che sia usata. Ecco il concorso “Reuse", la gara artistica di un progetto europeo sul tema dei rifiuti - MED-3R - cui Comune e Università di Genova partecipano insieme a Francia, Libano, Giordania e Tunisia. «La plastica non è solo un rifiuto, può essere utilizzata anche dal punto di vista creativo», spiega Gianna Caviglia, responsabile del progetto per il Comune. «Vogliamo attirare l’attenzione della città: l’arte è un punto di partenza per parlare di ambiente».
Le opere saranno esposte da aprile a ottobre in centro a Genova e saranno "oggetti da vivere, usare, sperimentare e di design pubblico” che dimostrino “alternative sostenibili ai modi di fare correnti”. Insomma, c’è libertà totale.
Qualche idea? Basta fare un giretto on line per scoprire che nel mondo si sono già sbizzarriti. A Rio De Janeiro, in occasione di una conferenza della Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile, cataste di bottiglie di plastica sono diventate le squame di pesci giganteschi arenati sulla spiaggia di Botafogo. Per il Carnevale della lanterna di Hong Kong, nel 2013, altre migliaia di bottiglie illuminate con dei led hanno dato l’ossatura a una mezza Luna; alla fiera dei fiori di Taipei sono diventate addirittura l’unico materiale di un padiglione espositivo. Ci sono poi artisti più o meno noti che creano veri e propri oggetti di design, come portariviste, tende, mazzi di fiori, bracciali e portafrutta. O fuoriclasse come l’inglese Robert Bradford che trasforma pile di vecchi giocattoli e bottoni in sculture di animali, divinità o essere umani.
(anche su Repubblica.it)